Che cos’è l’ansia?
L’ansia è un’emozione che si manifesta in risposta ad una minaccia percepita.
Questo significa che, di per sé, non è una componente negativa.
La risposta ansiosa, infatti, fa parte dell’intera gamma delle nostre emozioni;più specificatamente è l’emozione che ci prepara ad affrontare una situazione potenzialmente difficile.
Quand’è che viene considerata un problema?
Ci sono casi in cui possiamo considerare l’ansia come patologica. Sono i casi in cui questa emozione ostacola il funzionamento psichico globale, con conseguenze sulle capacità di adattamento di chi la vive.
L’intensità dell’ansia è tale da provocare grande sofferenza, tanto da non essere sopportabile. Nei casi in cui la durata diviene quasi costante, può limitare il corretto andamento della quotidianità.
Ci sono due condizioni specifiche in cui possiamo considerare l’ansia come patologica e non naturale:
➡ Quando la risposta ansiosa agli eventi (interni o esterni) è eccessiva e disfunzionale rispetto agli stimoli che l’hanno indotta;
➡ Quando si manifesta un aumento della frequenza, intensità e durata dello stato ansioso che interferisce in modo significativo nella vita quotidiana.
Chi soffre d’ansia e come si riconosce una persona ansiosa?
Una persona che soffre d’ansia in modo patologico la si riconosce perché, una volta esposta alla propria “situazione stimolo”, arriva a provare un’attivazione insopportabile, che può sfociare anche in Panico. Chi cade vittima di questa emozione potrebbe arrivare a credere di impazzire o di morire.
Le forme dell’ansia sono molteplici:
- Ansia anticipatoria: l’ansia che percepiamo alla sola idea di affrontare in un prossimo futuro quella specifica situazione temuta;
- Ansia generalizzata: è la condizione in cui l’ansia persiste in modo durevole senza uno specifico stimolo collegato. L’individuo vive in una costante sensazione di tensione, un constante stato di preoccupazione.
L’ansia patologica si può manifestare con uno o più dei seguenti disturbi:
❌ Disturbo d’ansia generalizzata;
❌Disturbo di panico (in assenza o con agorafobia);
❌ Fobie specifiche (degli insetti, di volare, di salire sui mezzi pubblici, etc);
❌ Disturbo d’ansia sociale;
❌Disturbo d’ansia per la salute.
Quali sono le componenti dell’ansia?
L’ansia è caratterizzata da varie componenti.
La componente cognitiva
La componente cognitiva riguarda la percezione che una persona ha di sé e degli stimoli esterni. Ossia si percepisce se stessi come estremamente vulnerabili e si ha la sensazione che stia per arrivare un pericolo diffuso e insormontabile.
La sensazione di dover far fronte a problemi troppo grandi fa attivare i cosiddetti “schemi di pericolo”.
Quando gli schemi cognitivi connessi alle sensazioni di pericolo vengono attivati, si crea una sorta di circolo vizioso che alimenta l’ansia.
In questi casi, infatti, i sintomi ansiosi sono fonte di minaccia perché accrescono il senso di vulnerabilità e rinforzano l’iniziale reazione ansiosa, inducendo una serie di risposte sfavorevoli che, a loro volta, continuano ad alimentare questo circolo vizioso. Chi soffre di gravi disturbi d’ansia ha un pensiero catastrofico e prevede sempre e solo scenari negativi.
La componente fisiologica
Poiché l’ansia si scatena quando il corpo si prepara ad affrontare una minaccia, a livello fisiologico si presentano:
- Aumento della pressione del sangue e della frequenza cardiaca
- Aumento della sudorazione
- Flusso sanguigno si sposta in direzione dei più importanti gruppo muscolari
- Diminuzione delle funzioni del sistema immunitario
Visivamente si possono notare:
- Pallore
- Tremore
- Dilatazione delle pupille.
La componente emotiva
Seppure la componente emotiva sia legata ad un’unica emozione, il vissuto collegato è simile al sentirsi travolti da un’ondata emotiva.
“Mi sono sentito angosciato, impaurito, teso, oppresso” – questa è la risposta che generalmente segue alla domanda “Come si è sentito in quel momento?”.
La componente comportamentale
Le conseguenze comportamentali dei disturbi d’ansia possono essere molteplici, ma comunque tutti i comportamenti tendono alla fuga o all’evitare la fonte dell’ansia.
Questo significa, ad esempio, che in caso di ansia anticipatoria, evitiamo o limitiamo il coinvolgimento in situazioni di vita percepite come ansiogene. Questo atteggiamento, pur essendo molto frequente, è uno dei principali fattori di mantenimento dell’ansia patologica.
Quali sono i sintomi dell’ansia?
I sintomi dell’ansia si possono suddividere in due categorie: quelli cognitivi ed emotivi e quelli somatici.
I sintomi cognitivi ed emotivi
- Nervosismo
- Senso di precarietà
- Risposte sproporzionate di allarme
- Difficoltà a concentrarsi
- Stordimento
- Difficoltà ad addormentarsi
- Irritabilità
- Paura di morire
- Paura di perdere il controllo
- Vulnerabilità e insicurezza
I sintomi somatici
- Difficoltà a respirare
- Palpitazioni
- Sudorazione alterata
- Bocca asciutta
- Tremori
- Vertigini
- Nausea
- Diarrea
- Vampate di calore alternate al freddo
- Difficoltà a deglutire
- Indolenzimento muscolare
Come si curano i disturbi d’ansia?
Durante le sedute, grazie all’integrazione tra la terapia cognitivo comportamentale e la Compassion Focused Therapy lavoreremo su:
✅l’interruzione del circolo vizioso
✅lo sviluppo dell’atteggiamento di non giudizio
✅la riduzione dell’autocritica e dei sentimenti di vergogna
Fin da subito puoi mettere in pratica alcune accortezze che è bene praticare anche per poter alleviare i sintomi legati all’ansia persistente ed elevata:
✅ Esegui tecniche di rilassamento: lo stato ansioso comporta un sovraccarico di stress. Per cui riuscire a rilassarci è auspicabile per combattere i sintomi dell’ansia. È possibile raggiungere lo stato di rilassamento grazie all’aiuto del training autogeno, al rilassamento progressivo di Jacobson yoga e seguendo metodi di meditazione e tecniche di respirazione. L’ansia è un’emozione come tutte le altre, non possiamo farla scomparire. Ciò che risulta più utile è imparare a starci in relazione. Nel momento in cui riusciamo ad avvicinarci in modo diverso alle nostre sensazioni fisiche, queste si riducono d’intensità.
✅ Cerca di comprendere qual è la minaccia collegata e quali sono i tuoi comportamenti di mantenimento (evitamento, ricerca di rassicurazione):
Il coinvolgimento in prima persona per rendere meno nebuloso il senso di minaccia legato all’ansia e interrompere attivamente i fattori di mantenimento risulta fondamentale. Questi ultimi possono darti la percezione di sentirti al sicuro nel brevissimo periodo, ma a lungo termine producono l’effetto opposto: aumentano la tua sensazione di vulnerabilità.
✅ Segui una dieta opportuna e pratica regolarmente esercizio fisico:
Risulta importante anche avere una buona abitudine alimentare e, soprattutto, ridurre in modo graduale l’uso di zuccheri e caffeina, sostanze che vanno ad incrementare le sensazioni di nervosismo. Inoltre, avere l’abitudine di fare attività fisica è un modo utile per alleviare lo stress.
Quali sono le conseguenze di un disturbo d’ansia non trattato?
Se i disturbi d’ansia non vengono trattati, la persona che ne soffre vivrà in una condizione di malessere così intenso da ridurre mano a mano le proprie aree di vita con un ulteriore incremento della propria sofferenza.
Il mio appello
Se sei arrivato fino a qui e hai letto queste informazioni solo a scopo conoscitivo, spero di aver risposto a tutte le tue domande in merito all’ansia e ai disturbi ad essa correlati. Inoltre, mi auguro di averti preparato a sufficienza nel caso in cui dovessi approcciarti a qualcuno che manifesta questi sintomi.
? Se invece sei arrivato fino in fondo a questa pagina e ti sei rivisto nella descrizione dei sintomi, non aspettare oltre. Se stai vivendo un disturbo d’ansia, chiedi il mio supporto. Non è colpa tua se soffri, ma rischi di non raggiungere il benessere che ti meriti se non richiedi il sostegno di un professionista.
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