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Cos’è la fame emotiva: il circolo vizioso emozione-mangiare

La fame nervosa, o fame emotiva, è un circolo vizioso che può capitare a tutti di intraprendere. Vediamo un esempio.

La casa in silenzio, lavori al pc.

Senti tensione agli occhi, alla schiena e nello stomaco, quella tensione tipica di quando passi tante ore davanti allo schermo per cercare di risolvere aspetti del tuo lavoro di cui non vorresti occuparti.

Decidi di alzarti.

Vai in cucina per bere qualche sorso d’acqua, hai un po’ la bocca impastata. Senti una certa irrequietezza. Con lo sguardo passi davanti a quello sportellino della cucina dove ci sono le cose buone.

Lo apri.
Prendi i biscotti.

“Ne mangio un paio”, ti dici. Dopo averne mangiato…con la mente vuota, la stessa con cui hai mangiato i biscotti, apri il frigo e continui a mangiare altro.

Ad un certo punto, dopo un tempo imprecisato (5, 10 oppure 20 minuti), una sensazione, un rumore o un pensiero ti richiama da questo stato di presenza-assenza.

Prendi consapevolezza di ciò che hai mangiato, tutto questo non ti piace e ti fa sentire peggio rispetto al momento in cui entravi in cucina.

La fame emotiva è quell’impulso che ci sembra irrefrenabile nel mangiare anche quando non abbiamo una vera fame. Nonostante ciò diventiamo voraci.

Pur manifestandosi con questa voracità, non proviene da un reale brontolio allo stomaco ma è una tipologia di fame legata a stati emotivi:

  • tristezza,
  • rabbia,
  • noia
  • o come in questo caso, ansia legata a difficoltà lavorative.

Proviamo a tradurre il piccolo scorcio di vita quotidiana appena descritto nel circolo della fame emotiva.

Come funziona il circolo vizioso della fame emotiva?

  • Emozione negativa e difficoltà nel riconoscerla e/o nell’individuare il bisogno sottostante l’emozione
  • “Devo fare qualcosa subito”: mangio
  • sensazione di benessere momentanea e fugace
  • Svalutazione di sè: “Ho mangiato troppo, faccio schifo.” “Non ce la farò mai”

In un primo momento,quindi,il cibo sembra qualcosa che ci possa aiutare. In effetti ci rimanda una brevissima, fugace sensazione di benessere. Tutto questo però dura poco, restiamo bloccati all’interno di questo circolo poichè non abbiamo affrontato, non abbiamo soddisfatto il reale bisogno soggiacente allo stato d’animo che cercavamo di anestetizzare

Differenze tra fame emotiva e fame fisica

Risulta importante saper distinguere efficacemente questa tipologia di fame da quella fisiologica in modo da poter apprendere quali sono i motivi dei nostri comportamenti e abitudini alimentari in modo da poterli modificare in modo mirato.

Il principio cardine su cui poterle differenziare è la fonte del segnale. Immaginando la fame come un segnale ripetitore, in quella fisiologica il segnale proviene dallo stomaco e per spegnerlo potrei assumere anche frutta o verdura per “fermare lo stomaco”. In quella emotiva invece il segnale proviene dalla mente, ho voglia di quel determinato gusto o tipologia di cibo.

Facendo riferimento all’esempio precedente, come mai ci ritroviamo davanti allo sportello delle cose buone? E come mai scegliamo proprio i biscotti?

Qui di seguito una breve tabella ci può aiutare nel distinguere i motivi della nostra fame.

FAME EMOTIVA

FAME FISIOLOGICA

  • Si presenta improvvisamente e la senti come schiacciante e urgente.
  • Richiede cibi specifici: si ricercano quei  cibi che su di noi hanno il potere di farci scaricare immediatamente la tensione e lo stress senza necessariamente sentirci sazi.
  • Proprio come nella vignetta precendente, ti rendi conto di aver mangiato senza aver sentito davvero il sapore di ciò che mangiavi, quindi senza averci fatto attenzione.
  • Non sei mai sazio. È come se si fosse indebolita la nostra ricezione del segnale di sazietà
  • Il segnale parte dalla mente: un desiderio oppure il bisogno di alleviare lo stress, la tensione, la noia, senso di insoddisfazione (etc.)
  • Si presenta gradualmente e non richiede un soddisfacimento immediato. Quando pur avendo fame riesci a dirti “Posso aspettare”.
  • Si ha davvero fame fisica quando qualsiasi cibo, anche frutta e verdura possono bastare per farci saziare.
  • Quando si mangia per fame fisica di solito percepiamo meglio il gusto piacevole del cibo.
  • Lo stomaco ci invia il segnale di sazietà e noi lo riceviamo, ci sentiamo soddisfatti.
  • Il segnale parte dallo stomaco: fitte e brontolii

Come interrompere il circolo vizioso emozione-mangiare

Trova la fonte e la frequenza del tuo segnale.

In primo luogo dobbiamo saper distinguere la reale fonte del segnale di fame e successivamente sintonizzarci con la frequenza e il messaggio che vuole trasmetterci.
Se io cerco all’esterno qualcosa che corrisponde ad un bisogno che non è fisiologico, non soltanto il mio bisogno rimarrà insoddisfatto ma aumenterà la mia necessità fino a percepire una vera e propria urgenza del suo soddiasfacimento.

Per questo il primo passo –  prima delle tecniche, suggerimenti, alimentazione o altro –  è cercare di essere emotivamente disponibili verso ciò che proviamo e ascoltare il nostro personalissimo link tra cibo ed emozione.
E da qui prendono forma e significato le azioni pratiche che attuiamo per fermare il circolo.

Rispetto alla dieta una specifica risulta d’obbligo.
Diete ferre e diktat alimentari, come avere dei cibi proibiti o il mangiare la pizza il weekend perchè “siamo stati bravi durante la settimana”, sono deleterie in quanto portano ad un aumento delle preoccupazioni rispetto l’alimentazione, dell’ansia nei confronti del cibo e favoriscono la sensazione di perdita di controllo.

Ad esempio rendono più probabile il pensare “tanto ormai…” al mangiare il primo biscotto della nostra scenetta, favorendo così l’assunzione di ulteriore cibo e la svalutazione di se stessi per non essersi riusciti a fermare.

Il concetto cardine quindi è quello di Daita, di cui abbiamo già parlato: alimentazione bilanciata, non controllata.

Consigli utili per gestire la fame nervosa

I consigli che troverete in seguito quindi sono da leggere alla luce di quanto abbiamo visto fin ora.

  • Osserva: cerca di comprendere lo stato d’animo che muove il desiderio di fame.
    Probabilmente l’urgenza legata al bisogno emotivo ti farà muovere con il pilota automatico inserito ma fermarsi un attimo e ascoltarsi ci permette di conoscere gli stati emotivi che sono la reale fonte della nostra fame. In seguito potrai appuntare come ti senti su di un blocchetto in modo da poter essere consapevole se, ad esempio, ci sono degli d’animo ricorrenti.
  • Agisci: Alla luce di questo stato d’animo, cosa mi aiuterebbe a soddisfare il mio bisogno emotivo? Ci sono altre cose che potrei fare?

Può non essere così facile come spesso leggiamo negli articoli (incluso questo)  ma i due passaggi precedenti ci allenano a dilatare il tempo.
Quel tempo che ci serve per poter prendere una decisione diversa, una strada diversa rispetto al pilota automatico.