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Il mio corpo non mi piace [Parte 2]: sentirsi meglio grazie all’alimentazione

Un’occhiata allo specchio, indossando un costume o un vestito leggero che fascia più il corpo, e ci accorgiamo che l’elastico segna le nostre forme, che il tessuto rivela delle imperfezioni sino ad ora ben nascoste dall’abbigliamento invernale. Capita di non piacersi, di preoccuparsi per il proprio aspetto fisico, soprattutto quando facciamo riferimento ad un modello estetico nel quale il grasso corporeo ha un significato negativo.

Vediamo però anche l’altra faccia della medaglia: imparare ad osservarci è il primo gesto di prevenzione e cura per la nostra salute. Sappiamo infatti che mantenere un adeguato peso corporeo, riducendo il grasso in eccesso, contribuisce a ridurre notevolmente il rischio per numerose condizioni patologiche, ma ricordiamo anche che non esiste un “peso ideale” uguale per tutti. Parliamo di un “peso ragionevole” per ciascuno di noi, che non può essere modificato oltre misura senza negative ripercussioni a livello metabolico e psichico.

Non mi piaccio: voglio dimagrire

Proviamo a pensare alle nostre abitudini, anche buttando giù un diario alimentare;
Numerosi studi hanno evidenziato che quando impariamo a monitorare la nostra alimentazione e l’attività fisica otteniamo migliori risultati nel raggiungimento del nostro peso ragionevole.

Questo semplice gesto ci permette di assumere un ruolo attivo nel processo di cambiamento permettendoci, inoltre, di accorgerci di quanti eventi possano influenzare il nostro stile alimentare, interni ed esterni.

  • Esterni come ad esempio gli stimoli che provengono dall’ambiente circostante e che ci richiederebbero di continuare a mangiare anche quando siamo sazi.
  • Interni, quelli che rispondono virtualmente alla domanda “quali informazioni mi arrivano dal corpo?”, emozioni comprese.

Un aiuto dall'alimentazione

Dal punto di vista prettamente alimentare tenere un diario ci permette di notare se ci sono degli errori banali che si ripetono quotidianamente. Iniziamo allora a cambiare qualcosa, seguendo queste poche indicazioni di base.

  • Impostare in modo corretto la giornata alimentare, distribuendo gli alimenti in tre pasti principali e due spuntini, così da evitare repentine oscillazioni dei livelli ematici di glicemia e di insulina, responsabili della continua sensazione di fame e dell’accumulo di grasso.
  • Comporre ogni pasto in modo bilanciato, nel quale siano presenti carboidrati, proteine, fibra, vitamine e sali minerali. È semplice da realizzare seguendo le indicazioni fornite dal piatto di Harvard. Così facendo ogni pasto si arricchisce di alimenti vegetali, riducendo invece quelli di origine animale, il cui consumo eccessivo è proprio una delle cause del sovrappeso.
  • Prestare particolare attenzione alla prima colazione. Questo pasto deve fornire l’energia per iniziare la giornata dopo il digiuno notturno, e deve dare senso di sazietà nelle ore successive. È un errore saltarla, così come caricarla di alimenti “troppo zuccherini” (zucchero, marmellate, cereali raffinati). In entrambi i casi a metà mattina ci ritroveremmo affamati di tutto quello che ci capita a tiro. Possiamo iniziare dunque con una bevanda calda, possibilmente non zuccherata, per favorire la peristalsi intestinale, una fonte di proteine (yogurt, latte, formaggio fresco, prosciutto cotto magro o bresaola…) ed una fonte di carboidrati complessi (pane, biscotti secchi, muesli…) o della frutta.
  • Alleggerire il carico energetico dei pasti dal pomeriggio sino a fine giornata…proprio il contrario di ciò che in genere facciamo. Corriamo durante il giorno, mangiamo poco o nulla, e la cena diventa il pasto più abbondante…quando in realtà il nostro organismo non lo richiede. Il surplus energetico si trasforma in massa grassa, con conseguente aumento di peso.

Partendo da qui, già ci prendiamo cura di noi stessi. Anche il più piccolo risultato: l’addome meno gonfio, la pelle che acquista luminosità, l’umore che migliora, qualche chilo perso, una maggior energia durante la giornata, è un segnale che ci indica la giusta strada da percorrere.

La Ricetta Accogliente

Come ogni volta che parliamo di alimentazione, vi lasciamo il link alla Ricetta Accogliente, una fantastica creazione culinaria realizzata dalle mani Mariangela, la food blogger di MySkitchen.

Insalata di zucchine e calamari grigliati con yogurt alla menta

Si tratta di una ricetta nutriente, gustosa e veloce da preparare.

Bibliografia

Fairburn C., (1999) La terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione, Eclipsi Editore.

Autori

Francesca Buono

Biologa nutrizionista, si rivolge a chi vuole acquisire maggior consapevolezza per la propria alimentazione, strizzando l'occhio alla buona cucina. Ama cantare.

Carla Ciarambino

Psicologa e Psicoterapeuta, fondatrice dello studio La Mente Accogliente. Osservatrice attenta. Crede che la felicità sia a portata di tutti: alcuni hanno solo bisogno di essere guidati.