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Persone ansiose: come riconoscerle

Non ti ci mettere pure tu! Mi fai venire l’ansia cosi!!

A chi non è mai capitato di pronunciare o ascoltare una frase simile?
Scenario che probabilmente almeno una volta nella vita si sarà verificato in relazione ad un esame, una scadenza, un cambiamento di cui temiamo le conseguenze. In poche parole in relazione ad una minaccia.

Che cos’è l’ansia?

L’ansia è un’emozione ma già dalla sua radice etimologica possiamo intuire la sua natura. Il termine deriva dal latino angĕre, che significa stringere. La sensazione di costrizione, generalmente al petto o allo stomaco, infatti ci accompagna durante i nostri vissuti di ansia.
Da questo possiamo dedurre che anche i latini la sperimentassero…e forse immaginare Giulio Cesare in preda all’ansia anticipatoria prima di cimentarsi nella sua arte oratoria lo rende ai nostri occhi più simpatico, sicuramente molto più umano!

Tornando ai giorni nostri, l’ansia è un complesso di reazioni cognitive, fisiologiche e comportamentali che si presentano in seguito ad una situazione o evento che riteniamo minaccioso e verso cui ci rappresentiamo con poche risorse per affrontarlo.
Cosa vuol dire questo e come si traduce nelle mia vita quotidiana?

Dipende molto dal fatto se la durata dell’ansia è naturale oppure se il disturbo dell’ansia è cronico.

Ma quindi l’ansia è contagiosa?

Il fulcro del discorso rispetto al contagio emotivo dell’ansia è tutto racchiuso in questa domanda: C’è qualcosa che anch’io valuto come pericoloso nello scenario proposto dal mio amico, familiare, datore di lavoro?
Nel caso in cui la risposta fosse si allora si verrebbero a creare quelle condizioni per cui quella forma di contagio emotivo da essere passeggero trova terreno fertile e si inizia a coltivare il seme del dubbio: “E se….”
Da qui possiamo monitorare il nostro “contagiometro” da questi elementi:

I segnali visibili dell’ansia: i segnali corporei e i comportamenti

  • respiriamo in modo breve e affannoso
  • le espressioni facciali che si accompagnano nel percepire nausea, mal di stomaco
  • tensione muscolare
  • aumento della sudorazione, ad esempio alle mani
  • difficoltà nel dormire
  • siamo facilmente spaventati
  • restringiamo la nostra gamma di azioni per “paura di ..”
  • perdiamo più facilmente la calma anche nei confronti di altre persone

I segnali invisibili dell’ansia: i pensieri

  • elevata preoccupazione per le “piccole cose”, i piccoli eventi di vita giornalieri
  • rimuginio, rimuginio e ancora rimuginio
  • paura di …….. e i pensieri collegati
  • siamo in lotta per tenere mentalmente sotto controllo il nostro scenario peggiore

Probabilmente, se sperimentate spesso ansia nelle vostre giornate, a questo punto dell’articolo comprensibilmente percepirete un livello di attivazione leggermente maggiore rispetto al momento prima di leggere questo articolo.

Questo accade in quanto l’articolo stesso ha funzionato come trigger attivando ad es. ricordi, immagini, pensieri collegati a questa emozione e quindi alla valutazione di minaccia.
E questo chiuderebbe il cerchio e quindi l’articolo.

Tuttavia non voglio lasciarvi “sospesi”.

Proviamo a fare insieme questo esercizio, e seguendo il ritmo della biglia, proviamo a respirare seguendo i suoi tempi anche soltanto per 4 o 5 volte.
Cercando di respirare “con la pancia”, ossia con la respirazione diaframmatica, proveremo maggior beneficio da questo piccolo esercizio.

Bibliografia
-Elementi di Psicoterapia Cognitiva, C. Perdighe F.Mancini, Giovanni Fioriti editore

Autori

Carla Ciarambino

Psicologa e Psicoterapeuta, fondatrice dello studio La Mente Accogliente. Osservatrice attenta. Crede che la felicità sia a portata di tutti: alcuni hanno solo bisogno di essere guidati.