Che tu ci creda o no…anch’io ho rimandato per un po’ la scrittura di questo articolo!
Come mai ti riporto questa piccola confessione?
Perché ognuno di noi si può trovare a dover rispondere alla domanda: “Ma come mai tendo a rimandare?” La risposta che siamo tentati di darci è di essere molto impegnati, di avere sempre troppe cose da fare.
Il che probabilmente è vero, data la varietà di ruoli a cui ognuno di noi assolve ogni giorno.
Eppure.
Ti è mai capitato, di fronte ad impegni particolarmente ostici per difficoltà o sgradevolezza, di tralasciarli o aspettare la tensione da “final countdown” prima di affrontarli? Oppure di evitarli e di concentrarti su compiti più piacevoli?
Anche se alla fine porti a termine il compito.
Anche se le persone intorno a te, ti vedono indaffarato nell’assottigliare la lista delle cose da fare.
Nel “Procrastination Club” c’è un gran via vai di persone. Alla base di questa tendenza possono esserci motivazioni molto diverse tra loro.
Scopriamole insieme.
Prima tipologia di procrastinatore
Scappa!
Chi pronuncia questa frase?
L’ansia o il timore di non sapere fare le cose nel modo giusto. Il rimandare così rischia di essere l’unica strategia che si mette in atto per gestire lo stress di fronte a qualcosa di totalmente nuovo o impegnativo.
Il rischio? Di rimandare qualcosa che potrebbe farci crescere e rafforzare la stima che proviamo verso noi stessi.
Seconda tipologia di procrastinatore
C’è tempo
Generalmente questa frase si accompagna ad una sopravvalutazione rispetto alle risorse che l’attività richiede, il tempo a nostra disposizione e le possibili interferenze che possono intervenire.
Così ci ritroviamo paradossalmente proprio a rincorrere il tempo.
Terza tipologia di procrastinatore
Posso ancora fare…
Ad esempio, se relativa alla stesura di un testo, questa frase potrebbe continuare con: controllare la formattazione, cambiare intestazione, cambiare la distanza tra i paragrafi. Questa frase può accompagnare l’indugiare a lungo prima di decidere quando terminare un compito per il timore di sentirci inadeguati rispetto ad esso.
Quarta tipologia di procrastinatore
Si…ora lo faccio
In questo caso il rimandare è utilizzato per comunicare qualcosa agli altri in modo indiretto. Ad esempio rispetto ad un’attività o una richiesta da parte di un familiare o collega.
Quinta tipologia di procrastinatore
Pigro, come un gatto e di più
Come sussurrava Pino Daniele in una sua canzone. In questo caso è probabile che dedichi la maggior parte del tuo tempo ad attività piacevoli o non fondamentali rispetto a quelli che dovrebbero essere i tuoi compiti.
Abbiamo visto come ci possano essere motivazioni diverse tra loro.
Ora sta a te rispondere a questa domanda:
– Iniziamo? –