X

Come superare le conseguenze emotive del tradimento

Tradimento: come comportarsi

Premessa psicologica: perchè si tradisce?

In psicologia si è dibattuto a lungo su quali siano gli ingredienti di una relazione appagante.
La ricerca ha cercato di rispondere alla domanda “Cosa rende una coppia felice?

La risposta, lungi dall’essere univoca, corrisponde maggiormente ad un puzzle con numerosi tasselini:

  • la comunicazione tra i partner,
  • la capacità di esprimere e gestire le emozioni,
  • l’attrazione sessuale,
  • l’autostima,
  • il benessere personale percepito
  • ed infine gli aspetti legati alla personalità di ciascuno dei due.

Sappiamo anche che l’infedeltà porta con sé l’elevata probabilbilità di danneggiare la relazione di coppia, se non fino a portarla alla sua vera e propria dissoluzione.

La domanda a cui cercheremo di rispondere in primis è: “Come mai tradiamo?”

L’erosione di un legame comincia con l’assenza di supporto emotivo.
Per numerose coppie è un processo graduale, innescato da una serie di episodi che danno lentamente forma ad una spirale discendente. Per altre invece il distacco avviene in maniera più brusca, scatenato da un singolo evento tra cui spesso troviamo il tradimento.

Diventa così sempre più difficile trovare una risposta affermativa ad una delle principali domande dell’attaccamento: Ci sarai per me?

Tale mancanza di supporto la possiamo tradurre in questi piccoli ma significativi aspetti che spesso sono vissuti quotidianamente da una coppia in difficoltà:

  • la tendenza a sminuire l’ambito del problema riportato,
  • scoraggiare l’espressione di sentimenti,
  • offrire consigli poco pratici o inutili,
  • insistere affinchè il partner si attenga ai propri suggerimenti.

È rimesso in discussione ogni elemento di quell’implicito patto sancito tra i partner riguardante l’Altro, la loro relazione e il mondo di significati, regole e scopi (individuali e di coppia) implicitamente condivisi.

Ogni tentativo di fallito di ricongiungimento, di adesione a quel patto, aumenterà la distanza, favorendo così il possibile ingresso di una terza persona nello spazio di coppia.

Dopo la scoperta: i rischi emotivi

Il momento susseguente alla scoperta di un tradimento risuona emotivamente come il Day After.
Soffermandoci un attimo su questo scenario. Generalmente cosa accade?

Accade che dopo l’evento catastrofico il protagonista passi dei momenti di incredulità, quasi come un’immobilità emotiva: non puoi vivere come prima perchè sono cambiate drasticamente le condizioni del tuo ambiente ma nello stesso tempo non hai idea sul cosa tu possa fare per riprendere in mano la tua vita.

E qui che trovano terreno fertile quelle strategie emotive che utilizziamo con l’aspettativa di poter stare meglio, ma che purtroppo ci conducono verso l’effetto contrario.

1. Il rimuginio

Il rimuginio è quando ragioniamo in “modo ripetitivo su certi pensieri negativi, siano essi ipotesi sul futuro o giudizi negativi su di sé e sugli altri”.
Trasportando la definizione nel nostro scenario ciò si traduce ad esempio nel ritrovarsi a pensare:

A.

Èarrivato 10 minuti più tardi. E  se… è accaduto di nuovo? Mi starà di nuovo tradendo?

Quindi una strategia  mentale nata per gestire una situazione emotivamente pericolosa e incerta.

Oppure

B.

È colpa mia se è successo, devo ripensare alla nostra storia per capire dove ho sbagliato

Quando ci soffermiamo spesso su pensieri legati ad uno scenario passato.

Ad un primo sguardo queste potrebbero essere delle strategie efficienti ma in realtà non è così.

Il rimuginio è come essere in una gabbia nei nostri stessi pensieri. Restiamo bloccati in questo spazio mentale, senza riuscire a trovare una via d’uscita, con i risultato aggiuntivo di aumentare l’intensità dell’emozione che cercavamo di gestire come ad esempio l’ansia, la tristezza o la rabbia.

2. Il "Devo sapere"

Voler conoscere i dettagli, incalzare il partner con domande per sapere tutti dettagli dell’avventura, ritenendo che ciò possa fornire o aumentare il senso di controllo.

Conoscere i dettagli della terza persona o i dettagli del rapporto sessuale ci porta esattamente al polo opposto rispetto al quale vorremmo essere.

Costruisce e fissa un’immagine che diventerà indelebile nella nostra mente ed aumenta quell’angoscia sullo stomaco che cercavamo di mandar via.

La via d'uscita

Relativamente a come fronteggiare l’infedeltà ciò che risulta importante è il livello e la misura della delusione implicata relativa al patto di coppia  più che l’atto sessuale in sé.

1. Il Perdono

Partiamo da due presupposti:

  • non dobbiamo perdonare per forza,
  • perdonare non significa dimenticare o far finta che il torto non sia accaduto.

Ciò che è davvero necessario per perdonare realmente è l’assenza di sentimenti negativi verso chi ha inflitto il torto e non la presenza di sentimenti positivi.

Facendo riferimento a quel patto di coppia citato in precedenza, perdonare quindi richiede la rimessa in discussione di quegli scopi, individuali e di coppia, di cui il tradimento ne è il simbolo. Simbolo di una loro compromissione o mancato raggiungimento in un tempo precedente al tradimento.

2. La chiusura della relazione

Come detto, non siamo obbligati a perdonare. Il rischio sarebbe quello di arrivare ad uno pseudoperdono, dove i sentimenti di vendetta e di risentimento restano immutati.

Se anche soltanto uno dei due partner non si rende disponibile ad una rimessa in discussione dei significati e dei processi che hanno portato alla crisi, di dedicare tempo emotivo alla ricostruzione di uno nuovo spazio di coppia avendo come bussola anche quegli aspetti che favoriscono il benessere duale, con probabilità la coppia andrà verso la sua dissoluzione.

Bibliografia

B.Barcaccia, F.Mancini, Teoria e clinica del perdono, 2013, Raffaello Cortina Editore

G.Caselli, G.M Ruggiero, S. Sassaroli, Rimuginio: teorie e terapia del pensiero ripetitivo, 2017, Raffaello Cortina editore.

S. Jonhson, Love Sense: il senso dell’amore. La nuova e rivoluzionaria scienza delle relazioni romantiche, 2014, ISC Editore.

Autori

Carla Ciarambino

Psicologa e Psicoterapeuta, fondatrice dello studio La Mente Accogliente. Osservatrice attenta. Crede che la felicità sia a portata di tutti: alcuni hanno solo bisogno di essere guidati.