Ti odio, poi ti amo, poi ti odio, poi ti amo e poi … ti apprezzo
(Elio e le storie tese)
Le coppie non sono uguali tra loro, questo è un dato di fatto. Lo possiamo dedurre osservando, anche in modo distratto, le interazioni tra partner.
Le differenze sono percepibili fin dai primi momenti, già nel momento in cui prende forma la versione umana di quella che in natura viene chiamata come “danza del corteggiamento“: sguardi, tempi, tensione fisica ed infine la scelta finale.
Generalmente in seguito a questa primissima fase, susseguiranno quelle dell’ innamoramento, dell’amore ed infine quella della vita quotidiana.
Passaggi prestabiliti, certo, ma in cui possiamo ritrovare tutte quelle differenze individuali nel modo in cui prendono forma nei rispettivi partner.
Vita di coppia: da cosa dipendono le nostre differenze individuali?
All’interno del nostro mondo interiore ci sono diversi tassellini che si incastrano e si influenzano
reciprocamente nel dar forma al risultato finale:
- il sistema motivazionale dell’attaccamento,
- le convinzioni che io ho su di me,
- su come debba essere il mio partner,
- le aspettative che ho rispetto al suo modo di relazionarsi con me,
- le aspettative sulla relazione nelle sue fasi (e mia la disponibilità emotiva ad accedervi),
- le regole che una relazione riteniamo debba seguire.
Tutto questo moltiplicato per due, dato che stiamo parlando di coppia.
In questo mare di differenze, passiamo alla domanda successiva…
Cosa può rendere una coppia felice?
1. Coltivare la reciprocità
Ciascun partner può offrire e ricevere quel “balsamo emotivo” dato dalle cure, dall’amorevolezza verso il proprio compagno/a. Sperimentare vicendevolmente queste posizioni ci allontana dalla possibilità di cristallizzarci in una di esse e allontanare lo spettro dell’eccessivo distacco o dell’eccessivo legame.
2. Coinvolgersi emotivamente nella vita dell’Altro
Sostenerlo nelle sue scelte di autonomia (o sostenerlo qualora mancasse questa spinta), garantendo allo stesso tempo il luogo emotivo sicuro a cui tornare. L’obiettivo? Garantire vicinanza emotiva e nello stesso tempo rispetto per l’autonomia.
3. Agire per sé e per la coppia
Durante i momenti conflittuali, durante le discussioni oltre ai propri obiettivi da raggiungere per sentirsi “soddisfatti”, tenere a mente anche gli obiettivi sulla relazione. Aiuterà a non distruggere l’Altro durante la discussione e allo stesso tempo riuscire a manifestare i vostri bisogni.
4. Avere un progetto comune
La costruzione di qualcosa di condiviso favorisce la costruzione di quello spazio mentale che è unico della coppia. Il procedere secondo valori condivisi da entrambi, inoltre, offre una base solida per gli inevitabili scossoni che ci saranno durante il percorso.
5. Manifestare gratitudine e potenziare i momenti di condivisione
Uno dei rischi a cui vanno incontro le coppie, in special modo di lunga data, è il “dare per scontato”. Non trovate che una carezza, un grazie, un gesto gentile possano essere un potente rinforzo positivo per la qualità del legame affettivo? Parallelamente è necessario che il partner che è dall’altra parte si mostri disponibile a notare ed accogliere quei gesti.
…e il sesso?
La sessualità di una coppia muta al mutare delle fasi che si attraversano, anche questo è un dato di fatto. Il desiderio va coltivato, proprio come il fuoco ha bisogno dell’ossigeno per bruciare.
Anche se potrebbe sembrare contro-intuitivo, non è l’Altro l’elemento centrale per il desiderio ma la persona stessa: conosco cosa mi eccita? Sono in contatto con il mio corpo e con la mia espressione corporea? Conosco cosa mi piace e quali sono le mie fantasie sessuali?
Rispondere a queste domande può aiutare nel rimettersi in contatto con il proprio corpo e la propria visione di desiderabilità e, perché no, invitare il partner nel proprio spazio personale in modo diverso, sperimentando la sessualità di coppia con modi e tempi nuovi.
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Bibliografia
Russ Harris, Se la coppia è in crisi, FrancoAngeli Edizioni, Milano, 2011
Santona Alessandra, Zavattini Giulio Cesare, La relazione di coppia, Edizioni Borla, Roma, 2007
Autore
Carla Ciarambino
Psicologa e Psicoterapeuta, fondatrice dello studio La Mente Accogliente. Osservatrice attenta. Crede che la felicità sia a portata di tutti: alcuni hanno solo bisogno di essere guidati.