Il mio corpo non mi piace [Parte 1]: imparare ad accettarsi

Cosa prova una persona che non si sente a suo agio col proprio corpo?

Per spiegare cosa sente una persona che non è a proprio agio con suo corpo, questa volta inizio l’articolo con un esercizio. Lo puoi svolgere sul supporto che preferisci , carta o smartphone.

Descrivi il tuo aspetto.

Ora, ad esercizio svolto, si aprono 2 strade:
a) puoi aver descritto te stesso in modo oggettivo (altezza, colore occhi e pelle) oppure 

b) hai utilizzato le parole per descrivere te stesso in ottica valutativa (bass*, pallid*)

Quale linguaggio hai utilizzato per descriverti? Sei riuscito a riportare gli elementi che ti piacciono oppure solo quelli che non ti piacciono di te stesso?

Mi vergogno del mio aspetto

Di tanto in tanto, la maggior parte delle persone si sente un po’ insoddisfatta di particolari del proprio aspetto, ritenendo, ad esempio, che le loro cosce siano troppo grandi, che non abbiano abbastanza muscoli, che abbiano l’addome prominente o che non siano della giusta altezza.
Tuttavia, c’è una differenza tra l’insoddisfazione momentanea in relazione all’aspetto, che possiamo sperimentare di volta in volta, e un problema di immagine corporea.

Cos'è l'immagine corporea?

Nonostante possa trarre in inganno, il termine immagine corporea non si riferisce a quello che vediamo nello specchio bensì a come vediamo nello specchio, ossia la rappresentazione del nostro aspetto fisico.

Mi spiego meglio. Secondo voi vedere un leone dal vivo o vederlo stampato su di un foglio è la stessa cosa?

No, in quanto il secondo caso sarà la rappresentazione dell’animale, non avrà le stesse qualità. Del resto, avete mai incontrato dal vivo un leone in formato fototessera?

L’immagine corporea è quindi l’immagine del proprio corpo nella propria mente, ovvero il modo in cui il corpo appare a noi stessi. Per dirla più precisamente con le parole di Slade:

È l’immagine che abbiamo nella nostra mente della forma, dimensione, taglia del nostro corpo e i sentimenti che proviamo rispetto a queste caratteristiche e rispetto alle singole parti del nostro corpo.

Secondo l’autore la nostra immagine corporea è costituita da 4 parti:

  • percettiva: come la persona visualizza la taglia e la forma del proprio corpo;
  • attitudinale: cosa pensiamo del nostro corpo;
  • affettiva: quali emozioni sono connesse;
  • comportamentale: cosa faccio (es alimentazione, attività fisica, ecc.)

Ma non solo.
Riguarda anche i concetti di valutazione e investimento.
La valutazione è l’esito del rapporto tra la percezione del proprio corpo e gli ideali estetici interiorizzati dalla famiglia e dalla società. L’investimento è l’importanza che diamo al nostro aspetto fisico e qui è necessaria una specifica. 

L’investimento può riflettere la tendenza a prendersi cura del proprio aspetto per aumentare la propria attrattività o presentarsi “al meglio”  oppure investimento in termini di autovalutazione, è il mio corpo che definisce chi sono in termini di qualità e valore personale in toto. Il secondo è, come potrete immaginare,  decisamente più pericoloso in termini emotivi.

Non mi piaccio: cosa posso fare?

Molti di noi vogliono cambiare il loro aspetto, nella speranza che questo modifichi anche le emozioni profonde che provano nei confronti di loro stessi.
La ricerca di soluzioni può includere un ventaglio di opzioni: dalle diete last minute ai trattamenti di bellezza fino alla chirurgia estetica.
Questo tipo di soluzioni possono produrre un cambiamento nell’aspetto ma non riescono a risolvere il rapporto con l’immagine corporea sottostante.

Quali conseguenze possiamo aspettarci?  Dopo poco tempo potremmo sentire insoddisfazione rispetto al risultato dei trattamenti oppure l’emergere di una nuova preoccupazione rispetto il proprio aspetto facendo così ripartire il circolo.

Consigli su come superare le emozioni negative verso il proprio corpo

Per un momento fermiamoci a riflettere…

Se dovessi scrivere consigli come:

  • supera la vergogna ed esci,
  • vai al mare ugualmente,
  • regola l’attività fisica

secondo voi a quali e quante aree dell’immagine corporea mi rivolgerei?

Ad una, nello specifico quella comportamentale. Quella affettiva è solo sfiorata, non è sufficiente dire a una persona “non vergognarti” affinché possa superare i vissuti di vergogna. 

Non che le indicazioni comportamentali non siano efficaci in sé ma poste in questo modo mancano di una cornice di significato. Come abbiamo visto in precedenza, l’immagine corporea è un cubo con diverse facce ed inoltre, che fine farebbero le componenti di valutazione ed intenzione?

Per poter risolvere momenti di crisi e ristrutturare la visione di se stessi che ne è alla base c’è bisogno di strumenti più complessi da mettere in atto.

Ed in tutto ciò, solo uno psicologo può guidarti in questo percorso.

Bibliografia

Slade, P.D. (1994). What is body image? Behaviour Research and Therapy, 32(5), 497-502.

Cash, T.F. (2002). Cognitive-behavioral perspectives on body image. In T.F. Cash e T. Pruzinsky (eds), Body image: A handbook of theory, research, and clinical practice (pp. 38-46). New York: Guilford Press

Autori
Carla Ciarambino

Carla Ciarambino

Psicologa e Psicoterapeuta, fondatrice dello studio La Mente Accogliente. Osservatrice attenta. Crede che la felicità sia a portata di tutti: alcuni hanno solo bisogno di essere guidati.