L’accettazione di sé come primo passo per l’autostima

Ti è mai capitato di:

  • criticarti aspramente?
  • di portare alla mente dei ricordi demotivanti?
  • di ricordarti le tue mancanze nel momento meno opportuno?

Riesci ad immaginare una situazione in cui hai provato a sfidarti ma come risultato, in cambio, hai ricevuto il rinforzarsi dell’insoddisfazione verso te stesso, la sfiducia nelle tue capacità?
E a questo probabilmente si aggiunge anche la fatica di non dover far trasparire questi stati d’animo.

Ti sei mai trovato in questa situazione?

Se hai risposto affermativamente a qualcuna di queste domande, cercherò di aiutarti a comprendere come mai questo accade.

Immaginiamo che Beatrice o Dante siano degli esseri umani con una valutazione di loro stessi tendente verso il basso: ritengono di non avere qualità particolari o che queste siano scarse. Non si sentono al sicuro con loro stessi e provano qualcosa che potrebbe assomigliare ad un’ansia angosciata quando devono eseguire un compito o affrontare una situazione che loro ritengono emotivamente carica.
Date queste premesse ritengono di non avere gli strumenti adeguati per affrontare tutto questo valutandosi come non capaci, “fatti male”.

Cosa accade a questo punto?

Molto probabilmente accadrà che Beatrice e Dante decideranno che quel compito o quella esperienza non fa per loro e decideranno di non viverla.

Questo però comporta che i nostri protagonisti si sentano trattenuti in una sorta di “limbo emotivo” in cui non possono né confermare né smentire la loro reale capacità.

Tutto ciò non farà altro che confermare la situazione iniziale: il ritenere di non avere qualità particolari, il rafforzarsi della sfiducia nelle proprie capacità, in poche parole, la convinzione di valere poco.

Senti anche tu il bisogno di uscire da questo limbo emotivo?

A questo punto, anche semplicemente come conseguenza logica, arriverebbe il momento riassumibile nel: Vai dallo psicologo.

A riguardo vorrei condividere con te una frase che ho letto su Facebook qualche giorno fa e che secondo me è particolarmente vera:

Dallo psicologo ci vanno volentieri solo gli psicologi

In realtà a primo impatto non ci vanno volentieri neanche tutti gli psicologi.
Come mai? Ne fornisco una possibile risposta in questo articolo che si intitola “Perché mai dovrei andare da uno psicologo?“.

Tornando all’esperienza dei nostri protagonisti:

Non saper fare una cosa o avere difficoltà nel farla è però diverso da imparare a farla e a non criticarsi nel mentre!
Allora una strategia utile è imparare come fare quel compito nonostante le difficoltà.

Cosa vuol dire in termini emotivi quel nonostante?

Che le vedo, me le riconosco, ma nello stesso tempo imparo a fare qualcosa di nuovo.

Per venire incontro a questa esigenza, La Mente Accogliente organizza dei Laboratori del benessere in cui è possibile capire:

  • come imparare a volersi bene,
  • a motivarsi senza distruggersi con l’autocritica e perché no,
  • a superare anche lo scoglio del “vado dallo psicologo”.

 

Se ti sei sentito riconosciuto nell’esperienza di Beatrice e Dante e senti l’esigenza di amarti un po’ di più, fai un gesto verso il tuo benessere: iscriviti al prossimo Laboratorio del Benessere “Anime Salve”!

Per maggiori informazioni clicca sul pulsante e vai alla pagina dedicata