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Primo giorno di scuola: prepararsi al rientro

Prepararsi al primo giorno di scuola elementare classe prima

La scuola sta per iniziare e molti bambini affronteranno il loro primo giorno di scuola e con il supporto dei genitori, faranno il loro ingresso del mondo dei “più grandi”. Il primo giorno di scuola elementare è indimenticabile perché segna il passaggio da una realtà fatta di giochi e divertimento all’assunzione delle prime responsabilità: i compiti per casa, le verifiche, i voti…

Abbiamo sicuramente in qualche cassetto una fotografia che ci ritrae con lo zainetto nuovo, in piedi davanti alla porta di casa, intirizziti, con lo sguardo incerto e un po’ impaurito, pronti per l’avventura. I bambini saranno emozionati per questo cambiamento. Lì attende un setting diverso: nuovi compagni, nuovi insegnanti, nuove richieste, tempi più scanditi e silenzi da rispettare.

Primo giorno di scuola elementare: come posso preparare mio figlio?

  • I genitori hanno un ruolo fondamentale per aiutare il bambino ad affrontare nel modo migliore le fasi di transizione come quella dalla scuola materna alla prima elementare. Ecco qualche consiglio:
  • Per sostenere il bambino potete stimolare la sua curiosità raccontandogli il vostro primo giorno di scuola o con qualche aneddoto divertente.

  • Un mezzo per placare l’ansia del bambino è attraverso la lettura congiunta di storie divertenti che riguardano la scuola, magari vissute dai suoi personaggi preferiti.

  • Se è possibile, andate a visitare la scuola insieme qualche giorno prima o andate alla festa di fine anno che alcune scuole organizzano invitando anche i nuovi allievi.

  • Andate insieme alla ricerca del materiale che gli serve, le matite, i quaderni, ma lasciate che sia il bambino ad organizzarli nel suo zaino nel modo per lui più funzionale.

  • Non sminuite il turbamento del bambino con frasi come: “Ci siamo passati tutti”. Ogni bambino di fronte alle prime esperienze ha il diritto di tirare fuori le proprie emozioni.

  • La mattina del primo giorno di scuola, svegliatevi in anticipo, fate colazione insieme e spiegategli cosa lo aspetta: a che ora entrerà a scuola e quando lo tornerete a prendere.

  • All’uscita potete fargli trovare una sorpresa, portarlo al parco, al cinema o a prendere un gelato.

  • Favorite il dialogo, accogliendo le sue preoccupazioni e le impressioni su compagni e insegnanti. È importante essere a conoscenza degli amici del bambino e delle eventuali difficoltà.

Emozioni in circolo

  • Le emozioni del primo giorno di scuola sono indescrivibili soprattutto per i piccoli che stanno imparando piano piano a riconoscere e verbalizzare le loro emozioni grazie anche all’aiuto degli adulti di riferimento. Come sostiene Alberto Pellai, attraverso la parola e la cura, i genitori valutano le diverse esperienze emotive, dalla gioia alla paura, dalla tristezza alla rabbia, facendo sentire il bambino al centro di una relazione accogliente. È qui che si gettano le basi del processo di regolazione emotiva, che è fondamentale per lo sviluppo di un adulto equilibrato.

Le emozioni in circolo non sono solo quelle del bambino, ma anche quelle dei genitori, pieni di speranze, aspettative e paure: Riuscirà a fare amicizia? Riuscirà a seguire le lezioni? Come andranno i rapporti con le maestre? Che voti prenderà?

La scuola dovrebbe essere affrontata dal genitore non con ansia e competizione, ma con un atteggiamento di supporto e comprensione verso il figlio, aprendo momenti di dialogo. Il bambino deve capire di poter contare sui genitori per qualsiasi difficoltà durante questo nuovo percorso.

Cosa non fare:

  • Evitare di riempirlo di domande ogni giorno al suo rientro a casa perché questo potrebbe produrre una chiusura. È importante lasciare al bambino i suoi spazi di dialogo.
  • Non chiedergli i voti degli altri compagni paragonandoli ai suoi. A questa età il bambino sta maturando la sua autostima e il confronto negativo con gli altri può intaccare la sua capacità di sentirsi competente.
  • Evitare commenti come: “Potevi fare meglio”, “Il tuo compagno è stato più bravo di te”. È importante cercare di lodarlo quando riceve buoni voti. Deve imparare a credere in sé stesso.
  • Non fategli domande eccessive o troppi discorsi come: “Ascolta la maestra, ubbidisci, comportati bene”.
  • Non criticare davanti al bambino le competenze delle sue insegnanti perché sono le figure di riferimento per la sua formazione e deve imparare a rispettarle. Allo stesso tempo è bene non schierarsi sempre con le insegnanti a prescindere, ma sentire anche le ragioni del bambino.

Come gestire i compiti per casa

Dalla prima elementare fino alla scuola superiore, ci saranno capitoli da studiare, esercizi da completare e a volte mancherà la voglia di farli. L’organizzazione dei compiti a casa deve infatti essere definita fin dal primo anno della scuola elementare.

È importante stabilire delle regole per organizzare i compiti a casa, che poi saranno gestiti direttamente da lui mano a mano che crescerà. Ad esempio, stabilire che dalle 14 alle 16 si fanno i compiti, poi si può accompagnare in piscina, a giocare a calcetto o può uscire con gli amici  o guardare la televisione.

È importante che ci sia uno spazio per lui, la camera o lo studio, in cui si concentri e si dedichi ai compiti. Non deve passare il messaggio che i compiti si fanno “per mamma” o “per la maestra”, ma deve farli perché quello è il suo lavoro e la sua mansione in questi anni di formazione. Così come mamma va in ufficio tutte le mattine, nonostante il sonno e la stanchezza, lui deve dedicarsi alla scuola e ai compiti per casa. Così può interiorizzare fin da subito, un senso di responsabilità personale, che sarà fondamentale se farà un percorso universitario e anche in ambiente lavorativo.

Uno strumento molto utilizzato in campo educativo è la Token economy: un contratto educativo esplicito attraverso il quale i genitori e il bambino possono formare un’alleanza. Il genitore può incoraggiare il figlio a portare a termine i suoi compiti, creando una relazione positiva che sia di sostegno al bambino senza bisogno di litigate e punizioni. Si possono usare vari mezzi come una lavagnetta magnetica, un cartoncino con dei gettoni simbolici da attaccare con il velcro. Ad esempio, potete decidere che se ogni giorno il bambino farà i compiti, la domenica potrà chiedervi di portarlo al parco giochi o ricevere altri premi scelti da lui, ma pattuiti e concordati all’inizio. Quindi alla fine di ogni giornata in cui il bambino ha terminato la lezione, potrete andare insieme a mettere una X o ad attaccare il gettone. Dopo sei gettoni (uno dopo ogni pomeriggio) il bambino riceverà il premio scelto, che era scritto o disegnato in fondo alla lavagna o al cartoncino. In cambio sicuramente riceverete tutta la fiducia e la gratitudine del bambino e respirerete in casa un clima più  tranquillo.

Bibliografia

Pellai A. (2018). L’educazione emotiva. Come educare al meglio i nostri bambini grazie alle neuroscienze, Rizzoli Editore.

Autori

Giulia Lieto

Psicologa in corso di formazione come psicoterapeuta cognitivo comportamentale.
Si occupa di bisogni di bambini e famiglie.