Problemi di concentrazione: come migliorare l’attenzione con lo shiatsu

 

In questo preciso momento la tua attenzione è sulle parole che stai leggendo.
Ora guarda intorno a te e scegli qualcos’altro da guardare che non sia questo schermo.

In entrambe le situazioni hai prestato attenzione in modo intenzionale a diversi aspetti della tua realtà in un preciso spazio di tempo.

Partiamo dalle basi: cos’è l’attenzione?

Tecnicamente l’attenzione è “la capacità di selezionare gli stimoli e di mettere in azione i meccanismi che provvedono ad immagazzinare le informazioni nei depositi di memoria con influenza diretta sull’efficienza delle prestazioni nei compiti di vigilanza”.

In altre parole si tratta della messa a fuoco delle risorse mentali.

Molti di noi potranno testimoniare che ci sono dei momenti in cui questa messa a fuoco ci sembra più difficile. Sono i momenti in cui il prestare attenzione in modo consapevole su qualcosa richiede da parte nostra uno sforzo intenzionale maggiore.

Può accadere ad esempio al ritorno delle vacanze, quando sperimentiamo quel particolare stato emotivo denominato come stress da rientro. Quando il nostro cervello non è riposato tratteniamo a fatica le informazioni, quelle stesse informazioni che devono essere processate in un particolare magazzino della nostra memoria, quella di lavoro. Il tornare ai ritmi frenetici, oltre ad essere un elemento di stress, ci riporta al cercare di esaudire una richiesta che non possiamo soddisfare: il multitasking. Gli esseri umani non sono stati progettati per soddisfare questa aspettativa. Quello che accade realmente non è il riuscire a portare avanti al 100% della nostra efficienza più compiti contemporaneamente bensì è lo spostare la nostra attenzione continuamente da un compito all’altro, riducendo in modo netto la nostra percentuale di partenza.

Inoltre ci possono essere anche ulteriori motivi per cui ci risulta maggiormente faticoso il prestare attenzione come ad esempio a causa di una diminuzione delle ore di sonno, per un’elevata quota ansiosa percepita o depressione.

Ripartendo dalla definizione ad inizio paragrafo, l’attenzione quindi è una funzione cognitiva necessaria per lo svolgimento di tutte le nostre attività quotidiane. Quando diciamo a noi stessi presta attenzione, in realtà ci riferiamo alla concentrazione, tecnicamente denominata attenzione focalizzata, ed è il  preciso processo che ci permette di dirigere la nostra attenzione verso un obiettivo specifico.

 

 

Come migliorare la concentrazione?

Come visto in precedenza i motivi per cui il nostro livello di concentrazione subisce delle oscillazioni dipende da diversi fattori che potremmo a grandi linee suddividere in fattori interni ed esterni.
Vediamo come possiamo incrementare la nostra concentrazione alla luce di  questa suddivisione.

1. Riduci il volume del rumore della tua mente

Spesso quando non riusciamo a concentrarci è perché stiamo semplicemente pensando ad altro. I nostri pensieri ci parlano di qualcosa che ci porta lontano rispetto al compito che stiamo svolgendo. Il contenuto di questi pensieri può essere piacevole, come ripercorrere i momenti della vacanza, oppure possono riguardare preoccupazioni passate o future. A chi di noi non è capitato? Nello stesso tempo tutto questo può inficiare anche il risultato finale del nostro compito:

  • necessitiamo di maggior tempo per portarlo a termine,
  • ne risente la qualità finale del nostro lavoro
  • forse aumentano anche le stesse preoccupazioni che ci distraevano da esso.

In questo scenario i principi della terapia comportamentale ci vengono in aiuto grazie ai quali sono stati sviluppate la tecniche dello “stop del pensiero” o della “zona libera da rimuginio”.

In rete troverete diverse descrizioni sul loro svolgimento ma probabilmente saprete per esperienza che fermare il pensiero non è così facile come può apparire. Questo accade perché manca il supporto della componente cognitiva. L’elaborazione cognitiva ci permette di apprendere nuove informazioni durante l’esercizio, quelle informazioni che riguardano ad esempio la decatastrofizzazione dello scenario negativo su cui stiamo rimuginando o comprendere come mai ci risulti difficile interrompere il fantasticare su scenari piacevoli in vista di una consegna di lavoro.

 

 

2. Concentrati sul respiro o medita

La pratica della Mindfulness ci aiuta a dirigere l’attenzione in modo consapevole.
Nella meditazione focalizzata la tua attenzione è indirizzata verso un aspetto specifico della tua esperienza presente, generalmente il respiro per una decina di minuti. Da una meta analisi di più di 400 articoli in cui sono stati analizzati i benefici della mindfulness all’interno del contesto lavorativo è emerso come questa migliori le qualità di mantenimento dell’attenzione, del controllo e dell’efficienza. Se non l’hai mai provata ti anticipo che riuscirai a trarre il meglio da questa pratica dalla costanza.
Prova a praticarla una volta al giorno per un mese, del resto si tratta solo di 10 minuti all’interno di una giornata in cui mediamente siamo svegli 16 ore. Nel caso avessi difficoltà nel ritagliarti questi minuti passa al paragrafo successivo.

 

 

3. Riduci le distrazioni esterne

Notifica di Whatsapp “hai 24 messaggi da due conversazioni”, ricevi una mail, telefonata sul cellulare, altra notifica di Whatsapp, messaggio vocale (cosa avrà detto?), scrivi la mail, persone che entrano in stanza, notifica Facebook, etc.

Anche quando abbiamo deciso di concentrarci, il mondo esterno non sempre facilita la nostra decisione. Dato che queste sono fonti di distrazione che non possiamo eliminare, proviamo quanto meno a limitarle.

  • Pianifica la connessione: stabilisci il range di tempo dopo il quale controllerai le notifiche. 1h/1.30h sono un buon compromesso tra  il procedere in modo concentrato nell’esecuzione del tuo compito e il controllo dei dispositivi.
  • Esprimi la tua necessità di concetrarti alle persone con cui condividi gli spazi: appena avrai finito potrai dedicare piena attenzione alle loro richieste. Del resto, a chi fa piacere condividere qualcosa con chi è mentalmente assente?
  • Programma le attività che richiedono la tua massima attenzione: Ognuno di noi conosce il momento della giornata in cui le proprie risorse mentali sono al top. Pianificare le attività migliorerà la tua performace e se affiancato a strategie di gestione del tempo, come la Matrice del tempo di Covey, massimizzerà i tuoi  risultati.

4. Fai apposite sedute Shiatsu

Lo Shiatsu migliora la capacità di concentrarsi in quanto invita a vivere il momento presente.

La prima cosa che l’operatore garantisce e cerca di trasmettere è quello della presenza, che si manifesta nelle forme del contatto, dell’ascolto e del dono.

La stimolazione corporea, amorevolmente e rispettosamente praticata nello Shiatsu chiama il ricevente ad una partecipazione attiva durante le fasi del trattamento che porta all’osservazione del proprio corpo, dei suoi limiti e necessità.

Comporta un risveglio di emozioni positive come sentimenti di accettazione e compassione verso se stessi ed il mondo che ci circonda.Questo risveglia in noi un senso di unione con la realtà, che ci fa accedere all’energia della fiducia, innestando un circuito virtuoso di pensieri e sentimenti: fiducia, lucidità, coraggio, capacità di affrontare i problemi con determinazione uno per volta.

La distrazione infatti è favorita dal caricarci di eccessive aspettative e responsabilità e questo conduce ad un aumento dello stress.

In quanto operatore vorrei sottolineare l’importanza dell’intenzione nello Shiatsu.
Questa è un aspetto fondamentale poiché l’efficacia del trattamento non è dovuta solamente alla manipolazione in sé ma richiede appunto che sia accompagnato da un grado di attenzione, la quale diventa parte integrante della forza del gesto praticato. Come nella musica, non tutte le esecuzioni hanno la stessa intensità così nello Shiatsu un trattamento potrà essere maggiormente efficace se operatore e ricevente si trovano ad abitare lo spazio della presenza.

Riuscire ad estendere questi momenti di presenza nella nostra vita è la sfida che tutte le persone che intraprendono cammini di consapevolezza si trovano ad affrontare; lo Shiatsu può diventare uno strumento in più per aumentare il nostro benessere e sostenerci nei momenti difficili della vita.

 

 

BIBLIOGRAFIA

Kabat-Zinn J., Vivere momento per momento (1990)
Galimberti U. Psicologia (1999) Collana Le Garzantine, Garzanti editore
Lyddy C., Good D., Contemplating Mindfulness at Work: An Integrative Review, (2016) in  Journal of Management

 

AUTORI

Dr.ssa Carla Ciarambino, Psicologa Psicoterapeuta

Gabriele Cavallini, operatore Shiatsu